Chiamati alla perfezione

Da Camparmò

Vi è una chiamata universale alla santità (cf. Lumen Gentium, 32: «Se quindi nella Chiesa non tutti camminano per la stessa via, tutti però sono chiamati alla santità e hanno ricevuto a titolo uguale la fede che introduce nella giustizia di Dio (cfr. 2 Pt 1,1)»), quella santità che si addice a Dio: Dio è santo.
Gesù ce ne parla indicandoci di essere perfetti come è perfetto il Padre nostro celeste (cf. Mt 5,48). Subito, sorge in noi la domanda come questo sia possibile. Come è possibile essere perfetti come Dio? Sperimentiamo continuamente i nostri limiti, le nostre carenze, i nostri sbagli…
Eppure se Gesù così ha parlato, significa che è possibile, che a questo dobbiamo tendere. In verità Dio ci ha scelti proprio per questo: per essere santi e immacolati al suo cospetto nell’amore (cf. Ef 1,4).
Innanzitutto dobbiamo dire che la vita nuova che ci è stata data è nello Spirito Santo: «L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato» (Rm 5,5b), e lo Spirito Santo è principio di perfezione in noi. La perfezione consiste soprattutto nella carità che è il vincolo di perfezione (cf. Col 3,14): essa ci perfeziona in quanto lega tutte le virtù in perfetta unità e armonia.
L’amore è il pieno compimento della legge (cf. Rm 13,10), ne è il cuore, unifica tutte le norme cristiane. E tutto questo perché Dio è amore (1Gv 4,8), e amando, l’amore ci fa simili a Lui. Amore che in verità è la nostra risposta all’amore ricevuto (cf. 1Gv 4,19).
Ma quale via dobbiamo percorrere nell’amore? Quale orientamento, quale modello ci sta davanti?

Unico è il Modello, unico è il Maestro, unico è il Cammino, di Colui che ha detto: «Io sono la via, la verità e la vita» (Gv 14,6): Gesù di Nazaret, nostro Salvatore, costituito da Dio Signore di tutte le cose.

A Lui rivolgiamo il nostro sguardo ogni giorno;
da Lui impariamo a dare la vita come l’ha data Lui;
in Lui amiamo i nostri fratelli, perdoniamo e chiediamo perdono;
di Lui ci nutriamo nel convito eucaristico;
verso di Lui andiamo con piena fiducia e speranza
che un giorno lo vedremo e saremo sempre con Lui.

Ecco allora alcune indicazioni pratiche che ci possono aiutare sulla via della perfezione:

– abbracciare con cuore generoso e fedele la chiamata che il Signore ci ha fatto;
non lasciare mai la preghiera quotidiana;
– rimanere uniti ai fratelli nella fede tessendo relazioni sincere di amicizia nel Signore;
ringraziare per ogni cosa sapendo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio;
– rimanere aperti al dare, al condividere sia le cose materiali che quelle spirituali;
rialzarsi subito quando si cade facendosi aiutare dai fratelli;
– acquisire l’abitudine ad aprire il cuore senza mantenere riserve, zone oscure, che alimentano l’ipocrisia;
perseverare nel bene, senza mai scoraggiarsi.

Buon cammino.

p. Sandro Bocchin

Articolo tratto dalla rivista periodica della Koinonia “il KeKaKò”