Cristo ti ha liberato perchè tu sia veramente libero!

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Testimonianza di una sorella della realtà Sarda, toccata nel corso “Liberi in Cristo”

Ero ancora una bambina e già sentivo che qualcosa di straordinario risiedeva in me. Percepivo come un sussurro nel cuore, in mezzo al chiasso del mondo che mi circondava con eventi e situazioni che, al contrario, mi ripetevano: “sei un’incapace, non vali nulla, sei inadeguata”. Nel corso degli anni quelle parole scoraggianti hanno prevalso in me, condizionando gran parte della mia vita, tanto da generare un vissuto segnato da due relazioni spezzate, pur con la benedizione della nascita di quattro figli.

Ho incontrato il Signore 17 anni fa e nel 2001, ho potuto toccare con mano la sua presenza “viva” nella Koinonia Giovanni Battista, scoprendomi amata, apprezzata e parte di un corpo. Ho affrontato le mie ferite, con l’oppressione dei sensi di colpa, dovuti agli sbagli compiuti, con una forza differente, sorretta dalla fede. Il 5 marzo del 2017, nella parrocchia che ospita la nostra comunità in Sardegna, durante una celebrazione di p. Paolo Sbarbati, ho preso la decisione di immolare il mio desiderio di una famiglia tradizionale, decidendo per la consacrazione nel mondo ed iniziando così la conquista di una vita piena.

Sino al compimento di questo passo, sono stata come una schiava. Pur sapendo d’aver già ricevuto il dono della salvezza, non l’ho vissuto concretamente; l’ho lasciato lì, come se non mi appartenesse. Donarmi esclusivamente a Lui, ha reso il cammino più deciso, la preghiera più intensa.
Inoltre, dopo un mese dalla consacrazione, ho partecipato al Corso “Liberi in Cristo”, tenuto dal nostro responsabile a Cagliari (replicato poi in Carbonia, Mogoro e Alghero). Lì, il Signore ha spezzato quelle catene che mi tenevano ancora prigioniera, offrendomi gli strumenti, o meglio le chiavi, per poter stanare dalla mia mente, tutti quei pensieri, quelle insinuazioni, quei condizionamenti, che soffocavano il mio cuore, impedendomi di godere quella vita piena che mi è stata data dal grembo di mia madre.

Ho preso autorità nel nome di Gesù, imparando, con l’azione dello Spirito Santo, a perdonare anche quando, dall’altra parte, manca la volontà per una riconciliazione. I frutti si sono visti immediatamente, attraverso le abbondanti benedizioni ricevute. In primis, la mia figlia maggiore (del cui allontanamento dal Signore mi sentivo responsabile), pur non essendo presente al corso, in quelle ore è stata toccata da Gesù, ricevendo la grazia di una forte conversione, per la quale avevo pregato quotidianamente per anni.

Nel giro di poco tempo, ho visto risolversi difficoltà nell’ambito lavorativo e relazionale che si protraevano da tanto. Ogni giorno devo ancora affrontare nuove difficoltà e imprevisti spiacevoli, ma ora so e vivo la certezza che la “straordinarietà” dimorante in me, che sentivo fin da bambina, è proprio il Gesù che mi ha salvato e liberato: per sempre!

Marcella Muscas

Articolo tratto dalla rivista periodica della Koinonia “il KeKaKò”