Lo Spirito Santo apre le porte per poter agire

Quale vocazione oggi?

Vivo in una comunità carismatica da molti anni e mi domando il “perché” sono in una comunità carismatica. Certamente c’è una risposta di fede; qui il Signore mi ha chiamato. Cos’è che mi ha attirato e mi ha convinto a rimanere? Di che cosa si è servito il Signore per farmi fare questo passo? Ma soprattutto che cos’è una comunità carismatica?

Una comunità carismatica è quella dove lo Spirito Santo ha la porta aperta per poter agire.

Questa porta però deve essere aperta continuamente, non solo all’inizio di qualche esperienza carismatica. I discepoli furono colmi di Spirito Santo durante la Pentecoste. Tutti cominciarono a parlare in lingue e si sentirono spinti ad essere testimoni di Cristo. Questa era un’esperienza iniziale a cui seguì un’esplosione di altri carismi, ad esempio di profezia e di guarigione. Tutti assistevano ad una manifestazione di doni soprannaturali. Questo lo testimoniano il libro degli Atti degli Apostoli e le lettere di Paolo.

Leggendo attentamente il testo biblico, subito si scorge che accanto a queste manifestazioni, vi è un’altra esperienza che unifica le varie e singole espressioni carismatiche: i fratelli vivevano assieme, avevano un cuore solo e un’anima sola, tenevano tutto in comune e godevano della simpatia del popolo.

È la via più sublime come Paolo ricorda ai Corinzi, la via della carità (cfr. 1 Corinzi 13). In una comunità carismatica i carismi si manifestano e, unendosi tra di loro, creano un’atmosfera di timore di Dio che spinge ognuno a cercare non la propria, ma la volontà del Padre, cioè l’unità che nasce da un cuore innamorato di Gesù e dei fratelli.

Non che nelle altre comunità non si manifestino i doni dello Spirito e non ci sia la carità; solamente non si sperimentano e la carità diventa quasi un esercizio che costa e non una reazione spontanea all’amore sperimentato nel cuore. Nella comunità carismatica il vivere è un sentire, un sentire normato, ovviamente, ma sempre un sentire più che un capire o un volere.

Ecco perché sono in una comunità carismatica:
perché sento che mi accolgono così come sono.

Sento l’amore, come dice Paolo:
se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme,
e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui” (1 Cor 12, 26).

Branislav Kovalcík

Articolo tratto dalla rivista periodica della Koinonia “il KeKaKò”