Maria si manifesta venendo in aiuto ai sui figli

Riflessioni di p. Ricardo

Cristo è risorto!
Carissimo fratello, carissima sorella,
avvicinandosi la festa del Natale, il 25 dicembre, e il 1 gennaio, nel quale si celebra la maternità divina di Maria, mi sembra opportuno condividere con te alcune mie riflessioni sulla devozione a Maria, come io la vivo da tanti anni e come dal giorno della fondazione della Koinonia Giovanni Battista, il 1 gennaio 1979 a Loreto, voglio che si viva nella nostra comunità. Da allora mi è piaciuto chiamare la nostra devozione mariana “una devozione discreta”, come viene espressa nella liturgia cattolica: Maria, che è sempre accanto a Gesù ed è tempio dello Spirito Santo, è invocata da tutta la Chiesa in un modo sempre sottomesso alla potente intercessione del suo Figlio Gesù.
Prima di tutto, ti voglio condividere una certezza della quale ho preso coscienza tantissimi anni fa; e cioè che, Maria, proclamata dalla Chiesa Theotokos (Madre di Dio) e virgo potens (vergine potente nell’intercessione), intercede in un modo universale per ogni uomo di questa terra, indipendentemente dal fatto che la persona la preghi, la conosca o abbia devozione per lei: no!
Maria, come ha fatto nelle nozze di Cana, quando è intervenuta presso il figlio indipendentemente dai commensali, esercita la sua funzione di intercessione per tutti gli uomini, a prescindere dalla relazione che gli uomini abbiano con lei. Maria non intercede perché la invoco o la prego, Maria non esercita la funzione di intercessione perché la invoco o la prego, ma perché è nel disegno divino che lei sia l’interceditrice di tutti gli uomini, siano o no cattolici, cristiani o religiosi.
È così che la Chiesa universale, tanto quanto quella cattolica come tutte le altre chiese che sono legate ai primi quattro concili, non solo afferma il suo ruolo di interceditrice, ma vive anche concretamente questa affermazione: la funzione propria di Maria è legata inscindibilmente alla potente azione salvatrice di Gesù, senza la quale tale intercessione non avrebbe valore. Ogni attività di Maria nei nostri confronti è eminentemente cristologica: ciò significa che ha la sua forza, ha il suo valore perché legata intimamente all’attività salvatrice di Gesù.
Un altro aspetto della devozione mariana che voglio condividere con te, e che a dirti il vero, non l’ho mai trovato scritto o detto da nessuno, è l’aspetto “intervento” di Maria. Leggendo l’episodio delle nozze di Cana si vede con molta chiarezza la netta distinzione, operata da Giovanni nel Vangelo, tra l’intercessione e l’intervento.
Maria dice a suo figlio Gesù: “Non hanno più vino”, espressione che significa che Maria chiede a suo figlio di fare qualcosa, o meglio, che risolva in qualche modo il problema. Suo figlio (stando a ciò che si legge!!) le risponde in un modo abbastanza disinteressato tanto che le prime volte che ho letto questo brano, la risposta di Gesù mi sembrava una risposta che manifestava un certo fastidio per via della richiesta della madre.
Maria interviene ordinando ai servitori di fare quello che il figlio avrebbe loro detto. Si comporta con la certezza assoluta che suo figlio avrebbe agito non facendo mancare il vino, cosa che in verità poi si èverificata; tanto più trattandosi non di un qualsiasi vino ma di un ottimo vino, secondo quanto afferma il maestro di tavola.
Tenuto presente che la Chiesa da secoli chiama Maria sotto gli appellativi di “Regina”, “Imperatrice”, “Signora di tutto il creato”, si può ben capire il significato del brano del vangelo di Giovanni. In tale brano Giovanni manifesta da un lato l’intercessione di Maria, dall’altro, l’agire sovrano di Maria nei confronti di problemi presenti nell’umanità dolente e sofferente, che esigono una soluzione.
A me piace, te lo dico sinceramente, pensare che Maria, vedendo le sofferenze presenti nel mondo, decide (per esempio) di apparire, manifestarsi a Lourdes, a Fatima, a Medjugorie e tantissimi altri luoghi, sia nel presente come nel passato, per venire in aiuto ai suoi figli, indipendentemente che la invochino o meno. Certo è che la Chiesa universale la invoca ogni giorno in tutto il mondo e in tutti i tempi dall’Assunzione ad oggi.
Sono felice di poterti condividere questi mei pensieri, che esprimono una sincera – devota – affettuosa – figliale relazione con Maria, Madre di Gesù e Madre nostra.
Ti invito, prima di tutto, ad avere una fiducia incrollabile in lei, anche se non la preghi; e ti invito ad invocarla in modo particolare nei momenti di prova.
Ti saluto con affetto
Tuo p. Ricardo