Il giorno prima dei voti

Quale vocazione oggi? La testimonianza di Ambra

“Mi impegno a lasciare il matrimonio, la mia libertà e i beni materiali, per sempre”.

È questa la promessa che dichiarerò domani, alla presenza di molti: l’Amministratore Apostolico di Gerusalemme, il padre Fondatore e il padre Generale, il mio Pastore, la mia Comunità, i miei parenti più stretti, amici e conoscenti.

Poche parole chiare, ma così dense di significato che a pesarle bene ci si impressiona! Mi chiedo come sono arrivata a questo momento, che segnerà una decisione definitiva nella mia vita. A dire il vero, quando Gesù mi ha chiamato a seguirlo nella Comunità otto anni fa, l’ho vissuto dall’inizio sapendo che sarebbe stato “per sempre”. Ma ora mi trovo alla vigilia di quel momento solenne in cui lo confermerò ufficialmente, e sento una carica in me, un’impazienza di proclamarlo, a chiara voce, per renderlo pubblico, sigillarlo definitivamente e così ricevere ancora più forza e decisione per impegnarmi in ciò che prometto.

“Lasciare il matrimonio… la mia libertà… i beni materiali… per sempre”.

La trepidazione sale! Come potrò avere la forza di fare questo? Eppure sorrido, e mi gusto lo stupore nel sapere che non si tratta di una mia scelta ragionata, ma di un passo inevitabile e spontaneo che compio in piena fiducia, verso Colui che è l’Amore Vero, che non può deludere.

“Non voi avete scelto Me, ma Io ho scelto voi” (Gv 15,16).

Mi basta questa tua frase, mio Signore, a dissipare il timore e quietare gli interrogativi: tu mi conosci bene Gesù, ogni mio limite e debolezza ti sono ben noti, eppure mi hai scelto Tu, per usarmi proprio così come sono. Ti sono grata Signore perché mi dai la chiara coscienza, senza velo di dubbio, che tu sei la perla più preziosa per la quale vale la pena vendere tutto e che non potrei portare più frutto di quanto ne porterò lasciando a te le redini della mia vita.

È il passo migliore che io possa compiere.

Ed ecco lì i miei cari: comunità, parenti, amici… partecipano alla mia emozione tutti affaccendati, ognuno dà il meglio, chi in cucina, chi addobba la chiesa, chi spazza il cortile, chi prepara i tavoli per il buffet, chi fa le ultime scelte per la liturgia e chi si ferma a godersi la vista del lago di Tiberiade, proprio dove Gesù ha chiamato i primi discepoli… Solo a guardare loro, non so come tutto questo si stia realizzando davvero e mi sembra un miracolo.

…oh mamma mia!
Ma io devo ancora finire l’orlo della gonna!

Ambra Attanasio

Articolo tratto dalla rivista periodica della Koinonia “il KeKaKò”